Achille Mariani

Per decenni la parola “dieta” ha evocato tabelle rigide, privazioni e la costante sensazione di non essere mai abbastanza. Eppure i dati globali raccontano una realtà sorprendente: nonostante l’esplosione dei programmi alimentari e delle soluzioni “miracolose”, il numero di persone obese ha superato, per la prima volta nella storia, quello dei denutriti. È il segnale di un fallimento collettivo, ma anche l’occasione per cambiare prospettiva.

Il biologo nutrizionista Achille Mariani porta avanti questa rivoluzione con un approccio che rompe gli schemi tradizionali. Dopo anni di lavoro tra atleti professionisti, istituzioni come la Polizia di Stato e le Fiamme Oro, e persone comuni alle prese con sovrappeso e difficoltà quotidiane, Mariani ha maturato una convinzione chiara: la dieta, intesa come rinuncia e sacrificio, è un modello superato.

Il suo nuovo libro, “La dieta non esiste: Ricomincia dal piatto, ma anche da te” di Autoritas Editore, non è l’ennesima raccolta di regole da seguire, ma un invito a riscoprire un rapporto equilibrato e consapevole con il cibo. Non si tratta solo di nutrizione, ma di integrare corpo, mente ed emozioni in un percorso di benessere che mette la persona al centro. La dieta è finita: ora comincia la consapevolezza.

La fine delle diete tradizionali

Le diete tradizionali hanno dominato per anni il linguaggio del benessere, promettendo risultati rapidi attraverso rinunce severe e programmi prestabiliti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, questi percorsi si rivelano insostenibili: dopo un iniziale entusiasmo, subentrano stanchezza, frustrazione e sensi di colpa, con il rischio di ricadere nelle vecchie abitudini. Achille Mariani sottolinea come questo meccanismo non solo fallisca sul piano dei risultati, ma alimenti un rapporto malsano con il cibo e con se stessi.

La realtà è che la dieta, intesa come lista di divieti e sacrifici, non tiene conto della complessità dell’essere umano. Ogni persona vive fasi di vita diverse, porta con sé esperienze, emozioni, condizioni fisiche e obiettivi che non possono essere ridotti a un unico schema universale. In questo senso, la promessa di “una dieta valida per tutti” si rivela non solo inefficace, ma anche fuorviante.

Secondo Mariani, la vera svolta sta nel superare l’idea stessa di dieta come costrizione. Non si tratta di eliminare il cibo o di ridurlo a una battaglia quotidiana, ma di ricostruire un rapporto basato sulla consapevolezza, sull’ascolto del corpo e sulla capacità di trasformare l’alimentazione in uno strumento di equilibrio, non di punizione.

Il metodo integrato di Achille Mariani

Il cuore del lavoro di Achille Mariani è un metodo che va oltre le calorie e i bilanci nutrizionali. La sua esperienza, maturata tra atleti di livello internazionale, professionisti delle forze dell’ordine e persone comuni, lo ha portato a comprendere che il successo di un percorso alimentare dipende dall’integrazione di più elementi. Non basta dire cosa mangiare: bisogna considerare anche le emozioni, la qualità del movimento, le abitudini quotidiane e persino la fase di vita in cui ci si trova.

Questo approccio integrato ribalta la prospettiva classica: invece di imporre dall’esterno regole standard, Mariani aiuta a costruire un modello personale, plasmato sulle esigenze uniche di ciascuno. Si tratta di un lavoro di ascolto e consapevolezza, in cui il nutrizionista diventa una guida capace di fornire strumenti pratici ma flessibili, da adattare giorno dopo giorno.

In questa visione, la scienza non perde centralità: resta il fondamento su cui poggiano consigli e strategie. Ma la scienza, sottolinea Mariani, non è in contraddizione con l’empatia. Al contrario, la vera innovazione sta nel far dialogare i dati oggettivi con la soggettività della persona, generando un percorso che non si limita a funzionare sulla carta, ma che diventa realmente sostenibile nella vita quotidiana.

Dal piatto alla mente: un approccio olistico

Quando si parla di alimentazione, spesso l’attenzione resta confinata al piatto: calorie, nutrienti, grammature. Achille Mariani invita invece a guardare oltre, perché ciò che mangiamo è solo una parte della storia. Emozioni, stress, qualità del sonno, attività fisica e relazioni sociali incidono in modo diretto sul nostro rapporto con il cibo. Ignorare questi aspetti significa ridurre la complessità della persona a un semplice calcolo matematico, condannando qualsiasi dieta al fallimento.

Il suo approccio olistico integra quindi corpo e mente, con l’obiettivo di costruire un equilibrio duraturo. Mangiare non è un gesto isolato, ma un atto che risponde a bisogni fisici ed emotivi. Per questo Mariani invita a sviluppare un ascolto più profondo: riconoscere la fame reale, distinguere i segnali del corpo dalla fame emotiva, imparare a gestire il legame tra stress e alimentazione.

In questo contesto, il movimento assume un ruolo fondamentale non come obbligo, ma come alleato del benessere. L’attività fisica diventa parte di un percorso più ampio, insieme a pratiche quotidiane che favoriscono equilibrio mentale e stabilità emotiva. Dal piatto alla mente, ogni scelta diventa parte di un sistema integrato che non punta alla perfezione, ma alla continuità e alla consapevolezza.