Nell’ottica di prevenire il contagio gli interventi di pulizia e sanificazione sono diventati ancora più importanti in questi ultimi due anni.
Nell’articolo di oggi vogliamo parlare in particolare di come l’emergenza sanitaria ha influenzato l’iter di selezione di un’impresa di pulizie all’interno dei condomini.
Questo argomento rappresenta motivo di discussioni e scontri tra condomini durante le assemblee: accontentare tutti è davvero difficile perché ogni persona ha un concetto di pulizia diverso.
Così spesso qualche volenteroso si propone almeno per la pulizia degli spazi comuni ma in generale un approccio fai da te è vivamente sconsigliato.
La gestione delle pulizie condominiali
Negli spazi comuni di un condominio dove il passaggio di persone ed animali è continuo, gli interventi di pulizia devono essere mirati e scrupolosi al fine di ridurre e soprattutto prevenire il rischio di infezioni.
Ricapitoliamo velocemente tutte le attività svolte durante un intervento di pulizia all’interno di un condominio:
- pulizia portone all’ingresso;
- pulizia pavimenti;
- pulizia pianerottoli e scale;
- pulizia cantine e garage;
- sistemazione e pulizia del cortine esterno e del giardino;
- pulizia ascensore (se presente);
- pulizia facciate;
- pulizia vetri;
- cambio sacchi nelle pattumiere;
- altri servizi complementari.
Le attività che abbiamo appena elencato sono molte e richiedono esperienza e professionalità: converrai con noi che affidarle alla prima agenzia o, a turno, ai condomini che si mostrano disponibili non è una valida alternativa.
Mai come oggi il bisogno di un’agenzia professionale e competete risulta necessario all’interno di un condominio perché, nell’ottica di prevenzione, un tradizionale intervento di pulizia come quello appena descritto non è sufficiente.
Tutto quello che si trova negli spazi comuni ed è utilizzato da tutti deve essere sanificato: porte, maniglie, ascensori, bottoni, corrimano tutto deve essere trattato con prodotti specifici per proteggere la salute delle persone che si trovano nel condominio.
La figura dell’amministratore condominiale si rivela fondamentale a questo punto: anche se è lui che dovrebbe occuparsi di eseguire queste semplici attività ogni giorno, non esiste alcuna legge che lo obbliga ma unicamente l’interpretazione del Codice Civile.
Articolo 1135 comma 2 e articolo 2051, ecco i riferimenti nel Codice Civile
Sono due le normative del Codice Civile che devono essere prese come riferimento: l’articolo 1135 comma 2 e l’articolo 2051.
Prima di procedere ti lascio questo link che può sicuramente esserti utile per conoscere l’elenco degli articoli del codice civile del condominio.
Secondo l’articolo 1135 comma 2 l’amministratore può ordinare interventi di manutenzione ordinaria solo in presenza di situazioni con carattere di urgenza.
In questo caso la salute dei condomini è un motivo di reale urgenza e valido tale per cui l’amministratore può affidare ad un’impresa di pulizie il compito di eseguire interventi di sanificazione straordinaria delle aree di uso comune.
Le frequenza di questi interventi aumenta quando all’interno del condominio ci sono attività commerciali: ovviamente le operazioni devono essere eseguite rispettando le distanze di sicurezza ed indossando le protezioni adeguate (guanti, mascherine etc).
Secondo l’articolo 2051 sempre l’amministratore di condominio in qualità di responsabile delle parti comuni ha il dovere di controllare e vigilare sugli spazi comuni e, dunque, di occuparsi degli interventi di manutenzione straordinaria ed ordinaria.
Il mancato rispetto della norma potrebbe comportare conseguenze sotto il profilo civile e penale.
Ricorda che: sono interventi di manutenzione straordinaria tutti quelli che si rendono necessari a seguito del verificarsi di un evento che, pur essendo prevedibile, non poteva essere evitato con interventi di carattere ordinario.
Tra gli spazi comuni rientrano anche gli ascensori per i quali, oltre a comportamenti secondo il buon senso, è necessario prevedere interventi di pulizia e sanificazione mirati.
Per questo specifico aspetto l’amministratore può organizzare una sanificazione periodica dell’impianto anche se l’assemblea dei condomini non ha espresso il suo consenso, trattandosi appunto di una situazione di emergenza.
Il ragionamento appena fatto per la pulizia e sanificazione dell’ascensore vale anche per tutte le parti comuni: l’amministratore deve scegliere sempre sulla base del suo buon senso.
Una domanda che spesso ci siamo posti in questo periodo di emergenza sanitaria, soprattutto all’inizio riguarda la differenza tra sanificazione e pulizia: vediamola insieme.
Sanificazione e pulizia a confronto
L’obiettivo di questo paragrafo finale non è spiegare come vengono eseguiti gli interventi di sanificazione, ma piuttosto di spiegare quali sono le differenze rispetto alla pulizia classica.
La prima cosa che è bene ricordare è che sanificazione e pulizia si completano, ovvero che un intervento non esclude l’altro ed entrambi servono per combattere il dilagare dei contagi.
La sanificazione è un tipo di intervento che ha lo scopo di eliminare dalle superfici batteri ed agenti contaminanti che resistono alla comune pulizia.
Ovviamente per raggiungere questo obiettivo è necessario utilizzare prodotti appositi e più aggressivi che aiutano a riportare entro i limiti il carico microbico: i valori standard cambiano sulla base della destinazione d’uso dei vari ambienti.
Un classico intervento di pulizie condominiali permette di eliminare solo lo sporco visibile come polvere, grasso, oli e residui di vario tipo da superfici ed attrezzature.
Ogni intervento di pulizia deve essere seguito da uno di sanificazione e disinfezione.